venerdì 16 novembre 2007

portolano personale della croazia: incoronate


ARCIPELAGO DELLE INCORONATE - KORNATI

Dovendo parlare di navigazione a vela, l’accostamento ormeggio
serale-ristorantino può far pensare: ecco il solito velista della domenica
che non vede l’ora che venga sera per poter attaccare la barca,orribile
oggetto modereccio ma assolato e ballonzolante, a un bel pontile per
allungare le gambe sotto un solido e stabile tavolino, servito e riverito,
senza dover spignattare e rigovernare piatti , costi quel che costi.In
realtà l’arcipelago delle Incoronate (Kornati) è un parco nazionale
assoggettato a delle norme che limitano la sosta notturna a ben precisi
luoghi dove i pescatori locali hanno riattato piccole casupole in locali che
offrono ospitalità agli equipaggi di non più di 3-4 barche ciascuno.In
queste baie i pescatori hanno sistemato boe e pontili che offrono
gratuitamente aspettandosi ovviamente in cambio una visita per l’ora di cena.
L’unica alternativa è passare la notte al Marina ACI di Piskera che però,
con pontili galleggianti, marinai in divisa e gabinetti rovina alquanto la
selvaggia bellezza di queste isole, le più belle della Dalmazia,
dell’Adriatico e forse del mondo intero, dovendo comunque sostenere la spesa
dell’ormeggio che si avvicina spesso al costo della cena per due persone.
Inizierò dunque questa piccola cicumnavigazione virtuale di Kornati da Nord
e precisamente dall’isola di Katina, porta d’ingresso per quelli come me
che provengono da nord dopo aver costeggiato la sponda orientale di Dugi Otok
(Isola Grossa), ma anche per quelli che attraversano il mare da Ancona o
Pescara e devono raggiungere la dogana di Sali (Dugi Otok)per fare
l’ingresso in acque Croate, essendo stato chiuso il posto doganale di Ravni
Zakan nelle Incoronate.
Katina è una piccola isola che assomiglia a una mano aperta o a una foglia
di platano, separata da due canali larghi non più di una decina di metri da
Dugi Otok a N e Kornati a S. Il passaggio N è profondo 4-5 metri, segnalato
da boe e fanali, percorribile anche di notte, vi si trova un ristorante con
un pontile e corpi morti dove mi fermo raramente perché il fondale è scarso
e c’è un notevole moto ondoso causato da pescherecci e motoscafi che
attraversano il canale a manetta. Volendo fermarsi per la notte conviene
utilizzare una delle boe situate nella baia sulla sponda N del passaggio
facendo attenzione, se si và al ristorante col tender, alla corrente che nel
canale è molto forte, anche 5-6 nodi).
Il passaggio S è caratterizzato da uno stretto budello che si percorre
traguardando 4 merigli (grosse piramidi di sassi bianche con l’apice dipinto
di nero) posti a due a due sulla costa a monte e a valle dello stretto. Il
fondale è molto ridotto ( non supera i 2 metri) ma il paesaggio è stupendo
e, con un po’ di attenzione e pratica ,non comporta difficoltà (io ci sono
passato anche sotto spinnaker) . Subito dopo il passaggio, sull’isola di
Katina si trova il ristorante “Mare” con un bel pontile dotato di corpi
morti e, nelle ore serali, anche di corrente elettrica, concesso
gratuitamente agli ospiti del locale. Vi sono numerosi posti barca (e a
sedere) e vi si gustano delle ottime aragoste vive bollite o alla brace
anche se il conto è un po’ salato (quest’anno per una aragosta di 3 Kg e una
spigola di 1 kg abbiamo speso 1470 kune circa 200 € ); il vino è invece
molto scadente e potete, o rassegnarvi a bere acqua o fare come un membro
del mio equipaggio che, ordinata una bottiglia di minerale in più, la svuota e
la và a riempire (ripetutamente sic!) di un meraviglioso verduzzo che
ingombra perennemente gavoni e sentina della mia barca.
Proseguendo lungo la costa occidentale di Kornati, in prossimità dello
stretto fra questa e l’isoletta di Silo Veli nella baia di Sipnate troviamo
il ristorante “Galerja” così chiamato per la collezione di modelli navali
costruiti dal proprietario, esposti al suo interno.Si può ormeggiare a una
delle tre boe o(se si pesca meno di 1 metro) al pontile antistante il
locale, oppure un centinaio di metri più a nord vi è una casetta che , se
non è abitata in quel periodo, ha un pontile con un fondale di circa 2 metri di
cui poter usufruire. I padroni del locale sono piuttosto ruspanti, non
parlano che il croato e hanno poca dimestichezza con i soldi pertanto, se il conto vi
sembra spropositato, fatelo presente alla padrona perché è probabile che
abbia sbagliato le somme.
Proseguendo verso sud si imbocca il vero e proprio Kornatski Canal, uno
stretto budello tra l’isola principale e le isolette della corona, lungo una
decina di miglia e largo mai più di ½ miglio, meraviglioso da percorrere a
vela con un Maestrale gagliardo.
La prima isoletta che si incontra verso S, antistante le rovine di un
fortilizio veneziano, è Levrnaca dove, in una profonda insenatura, sono
situati due locali : il primo “Edo” sulla destra possiede un pontile con
acqua sufficientemente profonda per poter ormeggiare, offre un menù a base
di piatti poveri; zuppe, brodetti, ma molto gustosi. Il secondo,in fondo alla
baia, dispone di alcune boe e un pontile con poco fondale ed è forse il
posto migliore per gustare un’aragosta cotta a puntino.
Circa un miglio più a S, sulla costa di Kornati, incontriamo la baia di
Striznja in cui vi sono 2 locali dei quali il migliore, a mio avviso, è
”Darko” fornito di 2-3 boe e di un pontile con corpi morti al quale è
preferibile ormeggiare di prua per non toccare col timone. Il padrone,
Darko, sembra uscito dal “Vecchio e il mare” e, se non è a pesca ti accoglie
con l’immancabile sigaretta e il bicchiere di vino in mano, lo sguardo fisso
all’orizzonte alla ricerca di chissà quale arcano segno nel cielo o nel
mare. La moglie Branca è una piacente signora, madre di due splendide
figliole che, quando non sono all’Università aiutano nel locale. Darko è un
pescatore eccellente e qui ho gustato del pesce meraviglioso come un dentice
di 4 kg che ancora boccheggiava quando ci fu mostrato,quest’autunno,prima di
essere ridotto a trance, cotto alla brace e servito con biete e patate (ci è
costato 1400 kune 200 € ma ci abbiamo mangiato in 5 due giorni). In attesa
che sia pronta la cena merita compiere un’escursione a piedi lungo il
sentiero che raggiunge la cima del monte più alto dell’isola (273 m.) di
dove si gode un panorama ineguagliabile. Circa 2 miglia più a S si incontra
il paesino (5 case) di Vrulje, l’unico di Kornati, dove c’è il pontile,
dotato di corpi morti, del ristorante “Ante”. Il posto è singolare perché il
padrone ha l’abitudine, verso le 16.00 di esporre il pesce che ha pescato

(2-3 cassette) e i presenti scelgono quello che vogliono. Poiché il pesce
pregiato (orate,dentici, saraghi ecc.) è scarso e il prezzo è il medesimo
sia per un Kg di spigola che per 1 Kg di sgombri, è opportuno agire con velocità
e determinazione soffiando i pezzi pregiati ai Tedeschi che indugiano a fare
fotografie.
Proseguendo verso S, oltrepassato senza rimpianti l’imbocco al Marina ACI con
i suoi confort (dopo aver convinto moglie e figli che si può vivere per 10
giorni facendo la doccia con l’acqua di mare),incontriamo l’isola di Lavsa,
rotondeggiante con una vasta laguna centrale poco profonda da ricordare un
atollo del Pacifico. E’ questo uno dei pochi posti dove si può sostare senza
dover andare al ristorante, il fondale è fangoso e non tiene bene ma vi sono
numerosi parallelepipedi di cemento uniti fra loro da grosse catenarie alla
profondità di circa 3 metri per cui , individuato un blocco o una catena
sufficientemente liberi dai vicini, conviene tuffarsi e legare una cima
direttamente sul fondo in quanto la baia sembra un utero materno ma quando
soffia la bora (quest’estate ha toccato i 60 nodi) è meglio essere sicuri di
non arare. Sulla costa vi sono 2 localini, io personalmente vado alla”Konoba
Idra” che ha un aspetto più pulito e ordinato e cucinano dell’ottimo pesce
al forno.Proseguendo verso S si incontra l’isola di Ravni Zakan, sede del
parco e fino a 2 anni fa del posto doganale. Vi è un pontile di cemento
molto ampio e profondo dove si può ormeggiare facendo attenzione che non
siano previsti Neverini (forti temporali improvvisi di queste zone) da NE se
non si vuole passare la notte a fare i parabordi umani. C’è un ristorante
che però lavora prevalentemente con i battelli che portano i turisti dalla
costa per cui il menù è piuttosto commerciale e conviene approfittare della
cucina di bordo.
All’estremo sud di Kornati vi é la baia di Opat, vasta insenatura con
numerose boe di due ristoranti che dispongono entrambi di un pontile con
corpi morti e corrente elettrica. Fate attenzione al fondale e ormeggiate di
prua perché, nonostante i ragazzi locali incaricati di aiutare nelle manovre
di ormeggio vi dicano che ci sono sempre 3 metri, si tratta di unità di
misura particolare e sconosciuta. A me, dopo aver ormeggiato, è capitato di
tuffarmi con la maschera e vedere con orrore un grosso masso a non più di 5
cm. dal timone (che pesca circa 1,50 m). I due ristoranti “Matteo” e “Opat”
sono entrambi curati e accoglienti con prezzi nella media.
All’estremo sud dell’arcipelago di Kornati c’è l’isola di Smokvica che
presenta una profonda insenatura rivolta verso S in fondo alla quale, manco
a dirlo c’è un ristorante, la “Konoba Piccolo” molto carina e accogliente
(fatevi dare un tavolo nel giardinetto interno). L’ormeggio presenta qualche
problema perché, a parte 2 boe, vi è solo un piccolo molo poco profondo
privo di corpi morti e il fondale della baia è costituito da una lastra di
calcare, liscia come un tavolo da biliardo in cui è impossibile agguantare
alcunché. Vi è, sulla destra entrando, un piccolo pontile di una casa
privata al quale ormeggiare se gli inquilini sono assenti.
Risalendo la costa orientale di Kornati non vi sono baie o ancoraggi in cui
si possa sostare se non nell’insenatura Lupescica, all’estremo N dell’isola
dove vi è un ristorantino al quale non sono mai riuscito a fermarmi (possiede
solo 2 boe e un piccolo pontile che ho trovato sempre affollato di
motoscafi).
Per concludere alcune considerazioni.
Il periodo migliore per visitare Kornati non comprende ovviamente Luglio e
Agosto quando motoscafi e megayact rovinano irreparabilmente queste perle
della natura. Molto meglio Maggio, Giugno, Settembre e Ottobre quando non si
incontrano che orde di teutonici charteristi (che di solito disdegnano il
pesce e fanno abbassare i prezzi). I mesi invernali sono fantastici perché
si naviga in piena solitudine (non si paga l’ingresso al parco) ma bisogna
essere autosufficienti perché non si incontra anima viva.
Quando si và in questi locali bisogna dimenticare per un attimo di essere
Italiani Magnifici stile : entro-ordino-magno-pago salato e poi mi lamento
ma è meglio copiare dai Tedeschi che non si siedono prima del fatidico
”Qvanto Kosta Kvesto”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quest'estate andrò in croazia, proprio alle isole kornati,in barca a vela, i tuoi portolani personalizzati mi saranno utilissimi, sono bellissimi, bravo davvero.. ciao e grazie Paolo