lunedì 12 novembre 2007

portolano personale della croazia: da premuda a molat


DA PREMUDA A MOLAT

La rotta che preferisco, per raggiungere dall'Istria, le isole del Sud
della Dalmazia, passa, lasciata a Dx l'isola di Sansego-Susak, per 133°
fino a costeggiare, dopo 16 nm., la sponda occidentale delle isole di

Premuda, poi Skarda, Ist e Molat. Questo itinerario, oltre a essere il

più breve, offre molteplici opportunità di sosta, sia brevi per un bagno

e uno spuntino, sia prolungate per un'intera notte, nonchè di ridossi

riparati in cui rifugiarsi in caso di maltempo.


PREMUDA – Quest’isola ha due porti, uno sulla costa
orientale-44°20'48''N-14°36'33'E-, esposto alla bora, dove attracca il
battello di linea, l’altro MASARINE-44°20'24''N-14°35'54''E- sulla costa
occidentale protetto da una scogliera ma comunque molto esposto allo
scirocco che lo rende pericoloso quando cambia il tempo. Si può ormeggiare
al piccolo molo sul lato esterno o entrare nel porticciolo facendo
attenzione al fondale che non supera i 2 m., nella rada ci sono anche alcune
boe, a pagamento, con robusti corpi morti. Sul porto si trova il ristorante
"Masarine" dove ho mangiato delle buonissime granseole e branzini (spigole)
appena pescati e un Grill vicino alla cabina del telefono (immancabile e
funzionante come su tutte le isole) dove mi hanno preparato il capretto
cotto alla brace sotto la campana. Ho anche conosciuto un pescatore locale,
Giorgio Tel. 023\396031 che ha una casa sul viottolo che porta al paese in
cima all’isola, dove affitta camere e prepara, su ordinazione, pesce pescato
da lui e capretto alla brace di produzione propria.Proseguendo verso SE, lungo
la costa dell'isola, si incontrano una serie di baie selvagge adatte a una
sosta "balneare" all'ancora.

Superato uno stretto braccio di mare, il Passaggio di Premuda - Premudska
Vrata si arriva all'isola di Skarda.



SKARDA - E' un'isola disabitata, interamente coperta dalla macchia
mediterranea. Molto bella la baia, sulla quale si affacciano un paio di
casette di pescatori, sulla costa orientale
dell'isola-44°17'41''N-14°41'95''E- ideale per una sosta e un bagno in un
basso fondale turchese mentre, sulla costa meridionale, si trova la profonda
insenatura GRIPARICA-44°16'79''N-14°42'66''E-, ben ridossata e protetta per
una sosta prolungata, in fondo alla quale si trova un vecchio forte,
trasformato in abitazione privata, con un piccolo molo al quale si può
ormeggiare, di prua, facendo attenzione al fondale non eccessivo.



ISOLA DI ISTO - IST – Quest’isola ha una forma di farfalla con un'insenatura
settentrionale KOSIRIKA-44°16'65''N-14°45'57''E- in fondo alla quale si
trova un porticciolo per le piccole barche da pesca e una meridionale con il
porto principale SIROKA-44°16'28''N-14°45'93''E- protetto da una diga
foranea al cui interno c’è un pontile dotato di corpi morti a pagamento,
corrente elettrica e anche acqua, in quantità limitata. Altri ormeggi in
banchina, non riparati dai venti meridionali, sono all’esterno della diga
dove ci sono anche numerose boe. Nell’ormeggiare al pontile interno è
preferibile attaccarsi al suo estremo dove c’è un prolungamento in legno
(ignorando le segnalazioni dell’addetto alla riscossione del pedaggio che
vorrebbe occupare prima i posti interni) perché il fondale è piuttosto
basso, intorno ai 2,30 m. e, seppur sabbioso è costellato di sassi pertanto
con la bassa marea si corre il rischio di toccare.Il paese è molto
tranquillo, senza alberghi ma solo qualche affittacamere, niente strade nè
auto, solo qualche motozappa con carretto, vi si trova il telefono, la posta,
un poliziotto, un piccolo supermarket, un Diving gestito da tedeschi in
attesa di improbabili clienti e .....un chiosco di generi alimentari gestito
da una bionda giunonica che monopolizza l'interesse di molti masculi dei
miei equipaggi. La vita qui scorre con ritmi e abitudini a noi ormai
sconosciute. Ricordo, nel maggio di due anni fà, arrivammo in porto e non
c'era nessuno, girammo per tutto il paese, non un'anima, arrivammo fin anche
al porto sulla baia settentrionale, tutto abbandonato in una atmosfera da
day-after, erano tutti svaniti nel nulla. Scoprimmo poi che era morto un
vecchio abitante dell'isola, un tal Cosulich ( qui si chiamano in molti
così, come quell'Oscar, fondatore della SVOC, anch'esso originario di Isto)
e erano tutti al funerale. Così andammo anche noi e assistemmo a una

processione d'altri tempi con davanti tutti i chierichetti,poi la croce,

il chierico con l'incenso, poi la bara, su un carretto tirato a mano, seguita dal
parroco, i parenti, le giovinette in abito bianco con un giglio in mano, le
donne e infine gli uomini. Fù solo alla fine della cerimonia, verso le
21.00, che riaprirono il negozio e il ristorante e potemmo andare a cena. Da
non perdere l'escursione, una mezz'ora a piedi, alla cappelletta in cima

all’isola dove, nelle belle giornate con un pò di bora, si gode di un panorama

meraviglioso che spazia da Lussino, aPag, i monti Velebit fino a sud, oltre

Kornati.

Per rifornirsi di pesce, conviene recarsi al porto Kosirika, nell’insenatura

settentrionale dove si possono acquistare dai pescatori degli astici vivi

altrimenti ci si può sedere a un tavolo del Ristorante “CARRUBA”, vicino

all'ormeggio, per gustarli già cotti alla Buzara.



ZAPUNTEL -44°15'80''N-14°47'26''E– Passaggio fra le isole di Ist e Molat da
affrontare con cautela
consultando la carta per i bassi fondali e la forte corrente spesso
presente. Nel canale lungo la sponda di Ist c’è una piccola insenatura con
delle boe
ben protette mentre sull’isola di Molat c’è un piccolo pontile dove
ormeggiare nei pressi del quale si trova
un piccolo ristorante.



ISOLA DI MOLAT – Caratteristica per la forma che ricorda una Y rovesciata
le cui braccia divergenti formano, a S, la grande baia di Brgulije, nella parte

meridionale, molto bella e protetta.



MOLAT-44°12'80''N-14°52'38''E – Centro principale dell'isola, caratterizzato
dalla chiesa, in cima a un dosso, con 2 campanili di colore giallo vivo. Il
porto è situato in fondo a un’insenatura profonda occupata, sulla Dx, dalla
banchina dei battelli di linea. In fondo alla baia si trova
un pontile con alcuni corpi morti destinati al diporto. Il paese è piuttosto
squallido come l’unico ristorante presente, che offre pesce dall'aspetto vissuto.

Dal centro parte una strada, che si inerpica per la dorsale dell’isola fino a

raggiungere, dopo 3-4 Km. Brgulije,un piccolo borgo di 4 case dove la via

si biforca, scendendo, da una parte al porto di Brgulije mentre dall'altra continua

fino al paese di Zapuntel, in una valle nascosta dal mare, come usava in questi

luoghi quando c'erano i pirati, per poi proseguire fino a raggiungere lo stretto

di Zapuntel, passeggiata ideale , con un percorso di una decina di Km nella

macchia mediterranea, per sgranchire le gambe dopo una prolungata navigazione.



PORTO DI BRGULIJE-44°13'58''N-14°50'27''E – Si può ormeggiare a una delle
numerose boe che attorniano l’isoletta di Vrulje, al centro della baia o attraccare in
banchina ( in ambo le soluzioni l'ormeggio, in stagione, è a pagamento)dove c’è
anche la corrente elettrica e acqua in modica quantità. Ho mangiato alcune
volte al Ristorante in fondo al sentiero che costeggia la riva verso sud apprezzando un’ottima buzara di astice preparata senza pomodoro mentre consiglio di evitare la piovra
essiccata al sole (sembra di mangiare gomma). Sul lungomare che, dal molo,
và verso N si trova, dopo un centinaio di metri, il ristorante "Papa" da noi
soprannominato "Dracula" dopo che, nel mese di ottobre 2001 ci andammo a
cena. Il padrone era rimasto solo, essendo i suoi parenti ritornati tutti a
Zara, e si offrì di prepararci alcuni branzini da lui pescati nel
pomeriggio. Purtroppo, nel pulire il pesce, si tagliò un dito ma , senza
mettersi almeno un cerotto, continuò ad apparecchiare il tavolo e a
preparare il cibo. Quando ci sedemmo al tavolo, notammo delle macchie
rossastre, che, in un primo momento, data la luce scarsa, interpretammo come
macchie di ruggine. Poi posate,bicchieri, tovaglioli, il pane, le patate
bollite, il pesce alla griglia e infine il dito dell'oste ci fecero capire
di cosa si trattava. Riuscimmo, per la fame, a mangiare solo il branzino,
accuratamente spellato, tra le risate e la perplessità del poveruomo che
non capiva cosa scatenasse tutta quell'ilarità. Ovviamente non si può
condannarlo senza appello per questo (tra l'altro eravamo stati noi a
insistere perché aprisse il locale) perciò penso che gli concederò un'altra
opportunità anche perché la qualità dei branzini mi sembrava buona.


Una rotta alternativa, da considerare sopratutto se si proviene dalla costa
orientale di Lussino, una volta superata l'isola di Asinelli - Ilovik,
prosegue per 114° fino a raggiungere, dopo circa 8 nm., il porto dell'isola di Silba.
Circa nel mezzo del braccio di mare che separa le due isole, sulla Dx, si
vede l'isolotto col faro di GRUIJCA-44°24'50''N-14°34'04''E- ottimo luogo di
sosta all'ancora per un bagno o un'immersione.



ISOLA DI SILBA – Simile a una moneta verde appoggiata sul mare quest’isola
piatta ha 2 porti, uno sulla costa occidentale SIDRISTE
ZALIC-44°23'29''N-14°41'44''E- dove approda la nave di linea,
uno del paese di SILBA-44°22'83''N-14°42'31''E- più turistico, a pagamento
in stagione, con pontili forniti di corpi morti, acqua e corrente elettrica,
sul lato orientale.Il fondale di questo porto è molto ridotto e conviene
preferire uno degli ormeggi sulla diga foranea, di prua per non toccare
col timone. Il paese, in leggera salita, è intersecato da molti viottoli che si
addentrano nel bosco che ricopre l'isola, ideali per una bella passeggiata
nel verde.Vi sono alcuni ristoranti, che però offrono un menù di tipo
turistico, con pesce congelato, ed è quindi preferibile, se si intende
pernottare a Silba, premunirsi acquistando del pesce, da cucinare in barca,
magari da un peschereccio incrociato al largo.



ISOLA DI ULBO - OLIB –Certamente è l'isola meno turistica della zona, non vi
sono né alberghi né affittacamere, solo un piccolo bar, un negozietto di
generi alimentari, una chiesa con annessa piazza il cui selciato funge anche
da cisterna di raccolta dell'acqua piovana, un pugno di case per la maggior parte
deserte e diroccate, pochi abitanti per lo più anziani, un po’ scorbutici. Il
porto-44°23'26''N-14°46'45''E- affacciato sullo stretto che separa Olib da
Silba, ha una diga con alcuni ormeggi dove ormeggiare all'Inglese. Non mi sono mai
fermato a mangiare ma mi hanno detto che c’è un locale, gestito da una signora

Francese che prepara dei piatti stile Nouvelle Cuisine Franco-Croata.

Nel braccio di mare che separa Silba da Premuda si incrociano una seria di
isolotti deserti, lunghi e stretti, affilati e nell'aspetto simili ai denti
di una sega, affiorante dal mare. Sono i PETTINI -
GREBEN-44°19'89''N-14°41'75''E- di un fascino selvaggio (il mio amico Valter
dice che per lui rappresentano il paradigma dell'essere in vacanza) dove
bisogna assolutamente sostare, in una calma giornata di sole, per un bagno o
un'immersione.

Nessun commento: