sabato 17 novembre 2007

portolano personale della croazia: arcipelago di sebenico


ARCIPELAGO DI SEBENICO

Proseguendo verso S, le ultime isole che formano l’arcipelago delle Incoronate – Kornati sono Kurba Mala e Kurba Vela, il cui nome pare voglia dire, in croato, piccola e grande “donna di malaffare”, due isole spoglie e disabitate dall’aspetto che vagamente ricorda una cassata siciliana.

Attraversato un breve tratto di mare si arriva all’isola di Zirje, la più esterna e la più grande dell’arcipelago di Sebenico. La prima insenatura che si incontra, sulla sponda nord-orientale dell’isola è quella di MIKAVIKA-43°40’50’’N-15°36’48’’E, nella quale bisogna entrare facendo estrema attenzione alla secca di circa 2 m che si estende parecchio a S dell’isolotto Mikavica-43°40’68’’N-15°36’92’’E- Vi si trova un piccolo molo al quale avvicinarsi con attenzione perché il fondale non supera i 2 m., la rada non è molto sicura in quanto esposta ai venti da N-NE e non conviene perciò fermarvisi per soste prolungate se non con condizioni di tempo ottimale.

Zirje per me rappresenta una tappa obbligatoria da quando ho conosciuto, nel paese di Muna, Violetta.
MUNA-43°39’72’’N-15°39’37’’E- Incuneato in una profonda fenditura nella montagna che spacca come un colpo d’ascia l’isola approfondendosi rapidamente in mare tanto che nel mezzo del porto ci sono una cinquantina di metri d’acqua che rendono impossibile l’uso dell’ancora nell’ormeggio. Il porto è molto bello, ricorda , per forma e dimensioni, Portofino, pochissimo turisticizzato, nessun albergo, neanche un bar, solo un piccolo negozietto di alimentari, e scarsamente frequentato da diportisti.
L'anno scorso il porto è stato completamente ristrutturato e dotato di una bella banchina in marmo, davanti alla quale il mare è abbastanza profondo (+ di 2 m.) per tutto il perimetro. Il posto migliore per ormeggiare è costituito dallo scivolo d’attracco del Ferry-boat che arriva solo una volta alla settimana in piena estate, (verificare gli orari), posto sulla Dx entrando, in fondo alla diga foranea, quest’ultima non utilizzabile in quanto, ogni sera, vi ormeggia un aliscafo di linea.
Violetta è una splendida ragazza over 70 (somiglia in tutto a Maga Magò- ma non diteglielo) che gestisce un localino sul mare 10 m oltre la diga.
Trattasi di una specie di cantina spelonca dall'igiene discutibile ma il pesce che cucina è buonissimo, tutto pescato personalmente da Violetta con la sua barchetta (quando non trova la rete bucata da un vecchio delfino ladro, ormai incapace di procurarsi il cibo da solo, che bazzica in quelle acque), il vino è del suo orto così come la verdura e la carne (agnelli e capretti) sono di sua produzione.
Prenotando per telefono (022/462-944) prepara anche selvaggina (lepri e fagiani) procurati da un suo amico che soffre d'insonnia e và a spasso, di notte, per l’isola, infine grappa e pane sono rigorosamente fatti in casa, il tutto ai prezzi più popolari che si possano riscontrare in zona.

Da Muna si possono intraprendere delle magnifiche passeggiate nell’interno dell’isola, fino al paese di Zirje, in un vallone invisibile dal mare, ricco di orti e vigneti, o lungo il sentiero sterrato che porta, verso S, fino a Stupica Vela e ai ruderi di un fortilizio medievale.

Proseguendo verso S, doppiata la punta Rasohe, prestando attenzione ai numerosi scogli e isolotti presenti, si costeggia il lato meridionale dell’isola, caratterizzato da numerose baie adatte a una sosta fra le quali la principale è Stupica Vela.

STUPICA VELA –43°38’08’’N-15°40’98’’E- E’ una grande e profonda insenatura, ben riparata dai venti da N ma un po’aperta ai venti meridionali, attrezzata con un gran numero di boe, a pagamento, e in fondo alla quale si trova un piccolo ristorante dove fanno delle buone grigliate di pesce. Caratteristica di questa baia è la grandissima abbondanza di ricci di mare, sui bassi fondali, che si possono mangiare crudi, con una spruzzata di succo di limone oppure usati per condire la pasta.

La ricetta consiste nel estrarre dai ricci aperti, con un coltello o le forbici, la polpa con un cucchiaino, si soffrigge dell’aglio con olio d’oliva e si aggiunge della mollica di pane raffermo fino a farla imbiondire per poi versare la polpa e il liquido estratto dai ricci, facendo cuocere per pochi secondi. Condire la pasta (bavette) spolverandoci sopra un po’ di prezzemolo tritato, pepe e una strizzata di succo di limone.

ISOLE DI CAPRILE – KAPRIJE e KAKAN

Caratteristica di queste due isole è lo stretto braccio di mare che le separa, quasi a formare una grande insenatura, ben ridossata dallo scirocco ma aperta alla bora. Nell’insenatura POTKUCINA- 43°41’58’’N-15°39’95’’E- sulla sponda orientale di Kakan, sono state posate numerose boe, a pagamento, frequentate dai charter e di solito molto affollate, pertanto io preferisco la rada fra le isolette di Burnjac Veli e Mali-43°41’98’’N-15°39’95’’E- dove si può gettare l’ancora in un basso fondale sabbioso dai toni verde smeraldo.

KAPRIJE-43°41’20’’N-15°42’52’’E- Situato in una profonda insenatura il paese è quasi del tutto spopolato e costituito da seconde case abitate solo in agosto. Vi è una lunga banchina a cui ormeggiare ma io preferisco sostare nelle rade vicine.

ISOLA DI TIJAT – Isola completamente disabitata e coperta da una fitta macchia Mediterranea, vi è una profonda insenatura, Tijatica, sul lato S, dove si può ancorare fissando delle cime a terra da poppa, in giornate che non prevedano vento da SE.

ISOLA DI PRVIC

Costituisce, insieme a Zlarin, il primo baluardo di isole posto davanti al porto di Sebenico, vi si trovano due paesi Prvic e Sepurine

PRVIC –43°43’50’’N-15à47’65’’E- Nell’entrare bisogna fare attenzione agli scogli davanti all’imboccatura. Vi si trova una piccola diga alla quale ormeggiare di prua per il fondale scarso.

SEPURINE-43°44’10’’N15°47’02’’E- E’un paesino dalla caratteristica impronta veneziana con un bel campanile, la chiesa e le case addossate con viuzze che si dipanano dal porticciolo, dove ci sono 2-3 posti barca in banchina. Scarsamente abitato e per niente turistico vi si trova un piccolo negozio di alimentari, assenti, almeno fino al 2000, i ristoranti.

Per completare questa mia, seppur veloce e incompleta carrellata sull’arcipelago di Sebenico, è necessario parlare un attimo di quei porti, disposti lungo la costa, a contorno di esso

JEZERA-43°47’07’’N-15°39’25’’E- Posto in una profonda insenatura, nella costa meridionale dell’isola di Murter, ospita un marina ACI fra i più grandi, punto di partenza di charter e sede della Adriatic sail accademy, una scuola di vela crociera - regata . Vi si trova il distributore di carburante e alcuni ristoranti che però propongono piatti per i frequentatori dei campeggi circostanti e dei tedeschi che si imbarcano sui charter. Bella la passeggiata che conduce a Tijesno, il paese dell’isola dove è stato costruito il ponte che unisce Murter alla terraferma.

TRIBUNJ –43°45’39’’N-15°44’65’’E- Posto dietro l’isola di Logorum, è un bel paesino dove, fino a qualche anno fa si ormeggiava soltanto in rada, facendo estrema attenzione alle numerose secche presenti. Recentemente vi è stato costruito un marina ACI che però non ho ancora visitato.

VODICE –43°45’50’’N-15°46’65’’E- E’ la classica stazione balneare moderna con alberghi, negozi, discoteche e pedalò e pertanto da evitare se si ama la natura selvaggia. Il porto ha un accesso limitato, sulla Dx entrando, da una secca, segnalata, pericolosa soprattutto se ci si reca al distributore di carburante, posto subito dietro. Si ormeggia ai pontili del marina ACI, in genere molto frequentato e affollato. Non ho trovato nessun ristorante dove valesse la pena di mangiare mentre, al mattino, al mercato c’è un bel banco di pesce ben fornito, a prezzi modici.

Il tratto di costa posto a N e a S dell’imboccatura del porto di Sebenico è costituito da lunghe spiagge, stabilimenti balneari e secche, solo parzialmente segnalate, in particolar modo in prossimità dell’isola di Krapanj –43°40’48’’N-15°54’90’’E. E’ dunque opportuno, se si percorrono queste rotte, tenersi al largo dalla costa, controllando lo scandaglio e avendo sottomano carta nautica e portolano. A proposito di Krapanj, nella quale c’è un piccolo porticciolo dove ormeggiare c’è da dire che è un luogo dimenticato dal tempo. Assomiglia, per chi le conosce, ad alcune zone della laguna veneta, Burano (al di fuori della zona centrale), Sant’Erasmo, Pellestrina, San Piero in Volta, piccole povere case di un lindore impressionante, orticelli frammisti a capanni di attrezzi da pesca e reti stese ad asciugare, viuzze e calli, molte delle quali sterrate, dove sonnecchiano gatti e giocano torme di bambini seminudi e niente , assolutamente nulla che faccia capire che si aspettino che qualche turista capiti da quelle parti, non negozi ne bar ne ristoranti, solo un piccolo spaccio dove ti ricevono come un qualcosa di alieno, un intruso in questo microcosmo che non può, non vuole cambiare.

PRIMOSTEN –43°35’05’’N-15°55’42’’E- E’ un bellissimo paese fortificato, arroccato su un promontorio, con le case di pietra dai tetti di roccia che fanno da contorno alla chiesa, sul colmo del dosso, di dove si gode un magnifico panorama del golfo. C’è un piccolo porticciolo, ben protetto, sul cui molo ci sono alcuni ormeggi disponibili.

MARINA KREMIK –43°34’16’’N-15°56’37’’E- Circa a 2 miglia a S di Primosten, oltre la punta Kremik, situato in un profondo fiordo ben riparato in tutte le condizioni di vento e mare. Si tratta di un piccolo marina a gestione Austriaca con numerosi ormeggi destinati alle barche di passaggio (anche se una imbarcazione con bandiera Italiana e due ragazzini impazienti di sgranchire le gambe, rumorosi, assatanati, a bordo viene guardata con preoccupazione e sospetto) di dove si può raggiungere facilmente, a piedi o col pulmino del marina, il centro di Primosten. Vi trova anche il distributore di carburante.

ROGOZNICA – 43°31’80’’N-15°58’60’’E- Si tratta di una serie di profonde insenature che si ramificano all’interno della costa e molto protette in ogni condizione di tempo e mare.Fino a qualche anno fa si ormeggiava lungo la banchina antistante l’abitato, allora un piccolo paesino poco frequentato, mentre, da qualche anno è stato costruito un grandissimo marina con un’infinità di pontili e una avveniristica torre di controllo che supervisiona le manovre. Molto bella anche la zona reception e i servizi mentre il personale è un po’ troppo legato a ordini e regolamenti burocratici. Due anni fa, avevo chiesto di rifornirmi d’acqua e la risposta è stata che avrei dovuto attendere l’arrivo dell’addetto ai rifornimenti, in quel momento in pausa pranzo, il cui compito sarebbe stato quello di girare il rubinetto in quanto tubo di gomma e raccordi ce li dovevamo mettere comunque noi. E’ stato solo grazie al “sex appeal” del mio amico Valter e a una maglietta del mio circolo: la Fraglia Vela Malcesine, da lui accortamente regalata alla segretaria della reception che ci siamo evitati ore di attesa per ottenere il sospirato pieno.

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