lunedì 12 novembre 2007

portolano personale della croazia: isole del quarnaro


ISOLE DEL QUARNARO

"EL QUARNARO EL ZE CURTO MA EL ZE PEZO DEL TURCO"
Questo proverbio, frutto della saggezza popolare dei tempi in cui si
navigava solo a vela o a remi, illustra in maniera esemplare lo stato
d'animo col quale si affrontava (e si affronta), superato il faro di Porer,
all'estremo S dell'Istria, questo braccio di mare di una ventina di miglia
che conduce alle isole Dalmate.Non si può infatti parlare di questo tratto
di Croazia senza tenere conto della sua estrema mutevolezza metereologica
dovuta principalmente alla bora, che qui, come in altre zone dell'Adriatico,
può comparire improvvisamente per raggiungere per forza e intensità, livelli da
uragano, sollevando onde molto corte e appuntite, ravvicinate tra loro e
spesso provenienti da direzioni diverse a creare mare incrociato, vortici e
corrente marina che può arrivare anche a 4-5 Kts.
Quindi, prima di affrontare questa, e altre traversate, è opportuno
ascoltare attentamente le previsioni meteo (in Croazia si ascoltano, anche
in Italiano, sul canale VHF 69) sentire il parere dei marinai locali, e
controllare l'aspetto dei due rilievi montuosi principali da cui proviene la bora: il
monte Ucka- monte Nevoso, sopra Abazzia-Opatja e la catena del Velebit a S di Fiume.
Prima dell'arrivo delle raffiche di bora infatti, compaiono sui rilievi
delle nuvole caratteristiche che formano un cappuccio, come una glassatura
su un bignè, sulla cima dei monti. All'apparire di queste nuvole (viste una
volta non si scordano più) conviene ammainare tutto e aspettare le raffiche
a secco di vele,cinture indossate e tutto ciò che può volare via fissato( a
me è capitato una volta di passare da una bonaccia assoluta a raffiche che,
quando si sono attenuate e qualcuno è riuscito a scendere sottocoperta per
accendere lo strumento del vento, superavano ancora i 55 Kts). La bora ha
alcune particolarità: 1) Se il cappuccio di nuvole aumenta anche il vento
aumenta e viceversa 2) Si incontra tutto l'anno ma è più frequente d'inverno
quando può durare anche 15 giorni, d'estate di solito non più di 2 , la bora
con forza d'uragano dura 2 giorni al massimo 3) compare più spesso il
pomeriggio che non la mattina e raggiunge la massima intensità la mattina
verso le 9.00 e il pomeriggio tra le 18.00 e le 22.00, di solito si attenua
fino a scomparire a mezzogiorno e mezzanotte. 4) Se è iniziata col cielo
coperto comincia a diminuire quando il cielo si è rasserenato del tutto
mentre se aumenta col cielo sereno annuncia l'arrivo di una nuova formazione
ciclonica 5) di solito le baie sotto le coste da cui proviene la bora
offrono scarso riparo ( è un vento che "cade" dalla montagna e quindi ci si
trova a dover affrontare l'aria che proviene dall'alto e ti schiaccia
sull'acqua) meglio dirigersi verso il largo dove, di solito diminuisce
d'intensità. Importante anche osservare le caratteristiche della baia dove
si sosta, zone spelacchiate con rocce prive di vegetazione e alberi contorti
non promettono niente di buono.


Vi sono essenzialmente 2 tipi di bora - a) Bora Chiara, anticiclonica, un
movimento d'aria fra un massimo d'alta pressione sull'Europa centrale e una
depressione sul Mediterraneo, porta cielo sereno, clima secco anche se la
temperatura cala un pò (è il tempo che preferisco per uscire in barca),
proviene da NE fino a N e nel Quarnaro dal Monte Ucka. - b) Bora Scura,
ciclonica, provocato da depressioni che si spostano sull'Adriatico,
richiamando aria fredda e umida dall'Europa centrale, inizia con cielo
coperto da uno strato compatto di nuvole provenienti da SW e spesso
sostituisce uno scirocco moderato, proviene da NE fino a E nel Quarnaro
dalla catena dei Monti Velebit, spesso è seguita da una fase di bora
chiara.


Superato il faro di Porer, proseguendo verso S vi sono 3 rotte principali
1) - verso Ossero- Osor rotta 98° distanza 21 nm. il passaggio, sormontato
da un ponte girevole, fra le isole di Cherso e Lussino, che dà accesso al
Quarnerolo
2) - verso l'isola di Unije rotta 118° distanza 16,5 nm per dirigersi verso
Lussin Piccolo
3) - verso l'isola di Sansego - Susak rotta 126° distanza 23 nm. per
dirigere direttamente a S (la mia preferita)


ISOLA DI CHERSO (CRES) – Addentrandosi nel Quarnaro dopo aver superata la
secca della Galliola - Galijola-44°43'97''N-14°10'29''E- segnalata da un
faro, dove durante la Grande Guerra venne catturato, dopo essersi incagliato
col sommergibile, Nazario Sauro che venne poi giustiziato come disertore
essendo nativo di Pola, allora Austriaca, si raggiunge la grande
isola di Cherso, dalla costa poco frastagliata con fondali profondi dove è
facile incontrare barche di pescatori che ritirano le nasse, dai quali si
possono acquistare scampi vivi per la cucina di bordo.Lungo i pendii
scoscesi, nelle giornate di vento, è facile osservare il volo di un grifone, una specie di avvoltoio
abbastanza comune su quest'isola (io ne ho visti 5 in un giorno). Un'altra
specie che, si dice, sia abbastanza diffusa in Quarnaro è costituita dagli
squali che vi arrivano al seguito delle navi dirette al porto di Fiume. Io non ne ho
mai visti ma i racconti dei pescatori e le reti di protezione poste davanti
alle spiagge di Abazzia consigliano una certa prudenza quando ci si tuffa in
acque profonde.



OSSERO (OSOR)-44°41'80''N-14°23'44'E – Piccolo paese, con una bella chiesa e
un imponente campanile, che si affaccia sul canale che divide le isole di Cherso e di
Lussino. Vi si trova un ponte girevole che permette di passare con la barca
dal Quarnaro al Quarnarolo e viene aperto alle 9.00 e alle 17.00
(INSCIALLAH!!), nell'attraversamento bisogna prestare attenzione alla
corrente che è molto intensa. Si può ormeggiare lungo una banchina posta nel lato settentrionale
e vi sono alcuni ristoranti che però non conosco.
Superato il ponte si passa in un canale caratterizzato da bassi fondali
fangosi ben segnalati da mede, fino a raggiungere il Canale di Lussino -
Losinski Canal. Proseguendo per circa 2 nm., sull'isola di Lussino, si
arriva al paese di NEREZINE-44°39'40''N-14°23'86''E dove c'è un piccolo
Marina nel quale trascorrere la notte in attesa dell'apertura del ponte, se
si proviene da S.Proseguendo verso S per 6 nm., sulla punta estrema di
Cherso, c'è la profonda insenatura di JADRISCICA - POGANA-44°39'90''N-14°30'29''E-

adatta a soste prolungate in quanto ben protetta da vento e mare, dove sorgono alcuni

campeggi e un ristorante.
Proseguendo lungo la costa di Lussino, superata l'imboccatura del canale con
ponte girevole per Lussin Piccolo-Mali Losinj si raggiunge il porto di
Lussin Grande-Veli Losinj

LUSSIN GRANDE - VELI LOSINJ-44°32'29''N-14°28'39''E – Sulla costa orientale
dell’isola ha un piccolo porto in un'insenatura dove si può ormeggiare, all'Inglese,

alla banchina sotto la chiesa dall'aspetto particolare. Ricordo di aver letto da qualche
parte che, a riprova dell'efficenza del servizio postale Asburgico, venne
recapitata, alla fine dell'800, una cartolina spedita da Vienna al parroco
di Lussin Grande così indirizzata: "All'Eccellenza reverendo del paese
sull'isola dalla chiesa quasi poppa di corazzata".
c'è anche un porto più grande, moderno, dotato di boe e corpi morti,
protetto da una diga foranea, un po’discosto dal centro ma "Gli è tutta
n'altra hosa". Si mangia abbastanza bene
nel ristorante affacciato sul molo del porto sotto la chiesa, “Ribarska
Koliba” (tel. ++385-051-236-235), dove ho
trovato dei dondoli freschissimi e delle ottime grigliate, mentre
per il vino è preferibile ordinare il Malvasia sfuso piuttosto di quello di
Veglia imbottigliato, che non vale nulla. Assolutamente imperdibile la
passeggiata di 3-4 Km. che, tra i pini, lungo le baiette dall'acqua turchese
della costa, porta a Lussin Piccolo.

Se invece ci dirigiamo lungo la costa settentrionale di Cherso, risalendo il
Quarnaro, incontriamo l'isolotto di Zeca, spoglio e privo di particolari
attrazioni paesaggistiche, ma circondato da secche e fondali adatti a un
bagno o a una immersione. Proseguendo verso N arriviamo rapidamente nella
grande baia di San Martino di Cherso-Martinscica


SAN MARTINO DI CHERSO - MARTINSCICA-44°49'06''N-14°20'94''E- Situato in
fondo a una grande insenatura, ha un porto riparato dalla bora, mentre lo
scirocco crea maretta, con un molo sul quale vi sono alcuni ormeggi, a pagamento, forniti
di corpi morti e corrente elettrica e vi si trova anche un piccolo Marina privato.

Vale la pena di fare una passeggiata di 5-6 km. sulla collina fino al paesino di VIDOVICI

dove si può godere di un panorama che abbraccia tutto il Quarnaro da Fiume a Pola da una parte mentre verso sud si vedono tutte le isole del Quarnarolo fino a Dugi Otok. A Vidovici si trova l’osteria “Veli Rat”,con terrazza panoramica, dove si può bere un buon vino locale e gustare
specialità alla brace come agnello e maialino da latte.Proseguendo
l'escursione a piedi ci si può anche spingere fino al lago, posto al centro
dell'isola, che, per le sue dimensioni, l'altezza sul livello del mare,
l'esiguità dei rilievi circostanti e la scarsità delle precipitazioni
costituisce un enigma, si pensa che in realtà l'acqua provenga dai monti
della costa attraverso un sifone carsico. Sul lungomare di
Martinscica, a 200 metri dal porto, all’ombra di una pineta, c’è la "Konoba
Feral” (tel. ++385 51 574251) dove abbiamo mangiato, in diverse occasioni,
degli ottimi scampi vivi, sia serviti crudi con olio e limone, che cotti ai
ferri, forse i migliori della Croazia.In alternativa, in fondo al molo a Sx sulla piazza
della chiesa, c'è il ristorante "Konoba Kastel" in cima a una ripida scala,
con una terrazza che domina la baia e una sala caratteristica, con un grande
camino e l'arredamento in stile rustico contadino.


Proseguendo verso N la navigazione nel Quarnaro, doppiato il capo Pernat
dopo circa 13 nm si raggiunge Valun



VALUN-44°54'25''N-14°21'82''E – Piccolo paesino caratteristico in fondo a
una vasta insenatura, vi si trova una banchina dove possono trovare ormeggio
4-5 imbarcazioni quando non si prevede bora.Il posto è descritto come una specie di Capalbio
dalmata, ritrovo di artisti e intellettuali. Io, a parte un paio di
negozietti di souvenir e un vicino di barca che leggeva la "Gazzetta dello
Sport" non ho visto nè artisti nè intellettuali, però ....
Vi sono alcuni ristoranti sul porto in uno dei quali mi hanno detto che si
mangia del buon pesce, ma non ne ho esperienza diretta.



CHERSO -CRES-44°57'39''N-14°23'51''E – Capoluogo dell'isola, posto
all'interno di una vasta insenatura completamente riparata in ogni
condizione di vento e mare, rappresenta un ottimo punto di sosta sia sul
molo del paese che nel Marina ACI, in fondo alla baia, dove si trova anche il distributore
di gasolio e la ricarica delle bombole di GPL. Il centro, un'antica cittadella fortificata
Veneziana è ricco di scorci caratteristici seppur rovinato dalla presenza del vicino
cantiere navale col bacino di carenaggio. Ho mangiato raramente in ristorante

perché è facile procurarsi degli scampi vivi, in navigazione, dai pescatori che mettono le
nasse nei dintorni. C’è un piccolo ristorante in una viuzza attigua al porto
vecchio, Konoba “Kopac” (tel. 051-571-956 \ 098-170-80-46) gestito da un pescatore,
Stjepan Slavicek, dove ho mangiato, ogni volta, del San Piero appena
pescato, branzino e scampi freschissimi, accompagnati da una specie di
risotto mantecato con burro e olio, che costituisce il vanto del padrone.

ISOLA DI UNIJE- Prima isola che si incontra dopo la traversata del
Quarnaro,dirigendosi verso Lussin Piccolo
il paese, UNIJE-44°38'20''N- 14°14'70''E- con le case multicolori abbarbicate
sulla montagna come sulla costa Sorrentina, merita una sosta, in rada all’ancora o ormeggiati lungo il piccolo molo. Non è consigliabile trascorrervi la notte se non con
condizioni meteorologiche ottimali perché l’approdo offre scarsa protezione
soprattutto per venti da NW. e SW.
Vi sono 2 ristoranti vicino al molo ma offrono un menù da gita turistica ai
numerosi battelli che provengono da Lussino. Vi è anche un piccolo
aeroporto dove atterrano coloro che possono permettersi di raggiungere la propria
barca in aereo privato.
Sulla costa orientale vi sono alcune baie come MARACOL-44°38'87''N-14°15'10''E, e SREDNIA-44°39'91''N-14°15'72''una volta zona militare e interdette alla navigazione, ora accessibili ma dove sostare con attenzione alle condizioni meteo (bora) e al fondale che è una lastra di
roccia dove l'ancora non prende.

Proseguendo verso S si incontrano due piccole isole brulle la GRANDE e
PICCOLA CANIDOLA- VELI e MALI SRAKANE molto utili come ridosso quando si
viene sorpresi dalla bora in mezzo al Quarnaro in quanto possono essere
costeggiate a pochi metri dalla riva e danno un pò di sollievo prima di
affrontare l'inferno controvento dell'ingresso al porto di Lussin Piccolo.
Vi sorge un paesino di 4 case con una chiesetta che sembra uscita da un film
Spaghetti-Western con Terence Hill.

LUSSIN PICCOLO (MALI LOSINJ) – Si può gettare l’ancora nella baia di
ARTATURI-44°34'50''N-14°24'25''E- sulla sinistra all’ingresso del fiordo oppure ormeggiare in
paese-44°32'11''N-14°27'69''E -lungo le banchine o ai pontili galleggianti, a pagamento, che però non sono dotati di acqua e corrente elettrica e sono molto esposti alla bora, nei pressi del
distributore di gasolio o infine ormeggiare al Marina, un po’ distante dal centro, vicino al ponte
girevole (dove si trovano anche gli uffici della Capitaneria) utilizzando, in caso di bora
forte, gli ormeggi posti al di là del ponte che sono più ridossati.
L'apertura del ponte, che porta nel Quarnarolo, avviene alle 9.00 della
mattina e alle 17.00, sempre che arrivi l'addetto che lo ruota manualmente e
non si blocchi il meccanismo (mi è capitato più volte). In centro è
opportuno rifornirsi di frutta e verdura che nelle
isole più piccole scarseggia per varietà e qualità, inoltre si trova dell’
ottimo pesce al mercato nella piazza sul porto. Il paese, un incanto quando
si giunge dal mare, magari all'alba col sole che sorge dietro il campanile, è molto bello
e tranquillo in primavera e autunno mentre , in estate, è deturpato da orde
di turisti e, nei fine settimana, da motoscafisti d'oltremare del week-end
che arrivano a manetta sbattacchiando tutte le barche all'ormeggio. La
maggior parte delle case,un pò trasandate, sono piccole ville singole con
l'immancabile palma secolare davanti, costruite nell'800 dai capitani e gli
armatori delle navi a vela di questo porto, a quei tempi il principale per
le rotte verso il Sud America. Vale la pena di fare una passeggiata fino
alle baie sul lato occidentale dell’isola per fare il bagno o avventurarsi
lungo il sentiero che, costeggiando il mare , porta a Lussin Grande. Si può
mangiare discretamente al ristorante “ ex Salvia” che ora si chiama
"Chalvien" sulla via che porta al cantiere navale nei pressi della vecchia Capitaneria o,
se ci si trova nei pressi della baia di Cikat, al “Grill Capela”, vicino
alla chiesetta sul promontorio, dove ho mangiato degli scampi freschissimi
cotti alla brace sulla carbonella.

Proseguendo verso SE, oltrepassato l'ingresso di Lussin Piccolo, lungo la
costa dell'isola, si incontrano numerose baie a cominciare da
CIKAT-44°31'80''N-14°27'10''E- la spiaggia di Lussin Piccolo con ville, tra
le quali una residenza degli Asburgo, alberghi e stabilimenti balneari,
seguita da VELA DRAGA, KRIVIC e BALVANIDA-44°29'48''N-14°30'15''E- forse la
migliore, più riparata e adatta a un ancoraggio anche notturno magari
assicurandosi anche di poppa agli alberi della riva. Vi si trova un ristorante dove però non ho mai
mangiato.
Proseguendo verso SE, superato il capo Corno, un bastione che si scorge di
lontano, dal Sud, ad indicare la rotta per l'isola di Lussino, si raggiunge
l'isola di Asinelli- Ilovik.

ISOLA DI ASINELLI - ILOVIK-44°27'91''N-14°32'74''E – Arrivando nel canale
che separa quest’isola dalla vicina SAN PIETRO DEI NEMBI, dove ci sono i
ruderi di un monastero e di un castello edificato per proteggersi dai pirati Uscocchi, ci sono
numerose boe ideali per trascorrere la notte alla ruota (verificate le distanze
perchè alcune boe sono molto vicine le une alle altre e può capitare che la corrente faccia urtare le
barche poppa contro poppa). Vi è anche un piccolo molo dove si può
ormeggiare solo sul lato sud, perché su quello opposto sosta il battello di
linea, facendo attenzione che non spiri vento da levante che alza una discreta maretta e può gettarvi
in banchina. Si può mangiare al Ristorante in fondo al molo dove la padrona
prepara delle ottime fritture.
Sulla parte meridionale di Asinelli, c'è la grande baia deserta di
PARZINE-44°26'80''N-14°33'42''E- con una spiaggia ideale per una giornata di
sole e bagni.
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SANSEGO -SUSAK-44°30'86''N-14°18'60''E – Ottimo punto di sosta sul percorso
più diretto fra l'Istria e il sud, l'isola è sormontata da un faro che si
vede a grande distanza nelle traversate notturne. Si può ancorare, col bel tempo, in rada
(attenti alle secche) o ormeggiare,se c’è posto, a uno dei pochi posti barca lungo il molo.

Quest'isola si differenzia dalle altre per una singolarità geologica, è infatti costituita
da una base di roccia calcarea, appena debordante dal livello del mare,
sulla quale si erge un rilievo, alto 70-80 m costituito interamente di
sabbia silicea brunastra (a differenza della terra delle altre isole , di
colore rossastro). Nei tempi passati l'isola era interamente coltivata a
vigneto e si vedono ancora i terrazzamenti, ormai invasi da canne e erbacce.
Pare che il vino prodotto, ormai introvabile, fosse squisito e insieme alle
donne dell'isola, che pare fossero di una bellezza singolare, era
richiestissimo. Ho mangiato una volta al ristorante in fondo al molo un ottima

spaghettata con astice alla Buzara.



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6 commenti:

Anonimo ha detto...

E' lodevolissima la dovizia di particolari. ringrazio e terrò senza dubbio conto dei preziosi consigli. Complimenti vivvissimi.
Gianluca da Udine

Anonimo ha detto...

Carino!
Assomiglia tanto al ......... Giorgiolano
Giorgio

Anonimo ha detto...

Assomiglia ?
E' ricopiato di sana pianta, dalla prima all' ultima riga, dal mitico Giorgiolano !!!
Vergogna ! nemmeno una citazione, un ringraziamento .......
Adolfo

Anonimo ha detto...

più che un "blog"....sembra un "copycat"
roberto

Anonimo ha detto...

Questi "articoli" appaiono copiati di sana pianta dal già citato "Giorgiolano", pubblicato da anni sul sito www.velistaweb.net, con edizioni aggiornate di anno in anno.

Trovo vergognoso spacciare per proprio il lavoro di altri. Il portolano originale è visibile e a disposizione di tutti e credo che all'autore non dispiaccia vederlo pubblicato su altri spazi, ma questo non implica che chiunque possa scopiazzarlo, spacciandolo per farina del suo sacco, senza nemmeno citare la fonte e ringraziare chi ha faticato per realizzarlo! E' squallido e meschino!

Anonimo ha detto...

ma guarda un po... avete pienamente ragione..! io questo l'ho avuto da un sig. molto gentile che nel lontano 2002 , io ero alla prima navigazione in croazia da skipper mi fece la cortesia di avere accesso alla sua esperienza il sig.re oltre che aiutarmi molto (lui aveva da molti anni la barca a parenzo)gli chiesi se il suo portolano potevo metterlo per iscritto sul web.. per altri amici che intendevano fare una vacanza in loco ..lui non ha avuto problemi.. mi dispiace che non lho citato ma io pensavo solo di fare un favore ad alcuni amici che volevano andare in croazia..pensate che non mi ricordo nemmeno la password di questo blog.... non pensavo di urtare qualcuno.. mi dispiace veramente!!